Caro XXX,
ho aspettato di avere le forze e la giusta tranquillità di spirito per scriverti questa lettera. Grazie per quello che hai detto sul mio libro; sappi che è anche tuo, non solo merito tuo, ma proprio tuo d'appartenenza. L'ho scritto e continuo ad aggiustarlo con una forza e un'intenzione che viene dall'intensità del nostro legame. Sei una delle persone più importanti della mia vita. A volte, quando guardo un paesaggio o il cielo mentre cammino provo, d'improvviso, un amore che porta il tuo nome. Tiziano. Il nome anaforico (come l'ha già definito qualche critico) che detta tutto il ritmo del mio romanzo – e della mia vita, in parte.
Nelle ultime settimane qualcosa è successo l'inaspettato. Ho aperto il mio cuore a una persona. Questa persona la conosci, di Giorgio abbiamo già discusso fin troppo in passato, un passato che mi sembra risalire a cento anni fa ormai. In questi anni abbiamo mantenuto una normale amicizia (ci vedevamo quando ero a Torino) che è andata, senza che me ne rendessi conto, via via evolvendosi rafforzando le sue basi inconsce nell'interiorità. Voglio essere trasparente con te. Sapevamo entrambi che questo poteva accadere ed è successo. Necessariamente… ha già segnato nel cammino la linea del progresso.
Sarà necessario a entrambi, se lo vorrai, per continuare a evolvere liberi da certe catene del ricordo. Voglio rapportarmi con te in maniera nuova, aiutarti - come una sorella scaltra e complice - in quello che stai facendo con il Dada, i tuoi progetti più ampi. Prestarti aiuto e ascolto. Diventare a tutti gli effetti e senza fraintendimenti una tua alleata. L'ho desiderato già in passato ma non ero pronta, sentivo che prima dovevo vederti in maniera per certi versi disincantata, abituarmi a vivere sola e processare tutto quello che si era accalcato in noi negli anni del nostro fidanzamento. Ora credo di esserlo. Per questo dopo gli avvenimenti degli ultimi tempi avevo ancora più bisogno di essere trasparente con te.
L'altro giorno ho letto questa pagina dell'Agenda, dove Mère parla degli esiti dell'intensa relazione (anche sessuale) con il suo vecchio guru tantrico:
«Mai tornare indietro, andare sempre avanti!
Quello che è successo con X. è stato necessario. Lui è ed era quello che è sempre stato, non ha mai preteso di essere nient'altro di quello che è, solo che l'immaginazione ci ha messo un bel po' di doratura sopra, finché le circostanze (le circostanze si lasciano sempre influenzare dalla coscienza) hanno fatto sparire tutte le dorature! Ma quello che sinceramente sentivo per lui, che non veniva da un'immaginazione in effervescenza, quello che in somma era un sentimento sincero deve restare.»
E tra noi resterà l'indispensabile. So che queste cose che ti scrivo potrebbero farti soffrire; ma quale parte di te soffre? Quella legata al passato, a come eravamo? Mai tornare indietro, andare sempre avanti… anche per me è molto difficile. Ho deciso di scriverti perché è il modo in cui comunico meglio, prendendomi il tempo necessario e respirando a dovere. Ovviamente se mi vorrai parlare possiamo farlo, come e quando preferiamo. Vorrei solo che dopo che finisci di leggere pensi al bene che ci vogliamo, al nuovo vigore che potrebbe scaturire, che di sicuro scaturirà dalle nostre imprese, una volta trapassata la sofferenza.
Fatina-Fatima (se non Lea)