Sono spaventata, oserei meglio definirmi stupita, sto ferma sentendo parole inglesi e occhi storti mi guardano; pupille diverse, sgomento nel far finta di non notare niente di strano, tra piedi e pupille volevo comunicare a qualcuno le tremende sensazioni che mi assalivano con coltelli tra i denti ma la bocca è incollata di rossetto rosso- mi sporco le mani, cazzo, sembra sangue, penso. Il vento mi colpisce silenzioso mandato dalla notte ignara del fatto che l'alcool non mi fa sentire il freddo- imbroglio la natura ingoiando veleno- Carolina bionda capelli lunghi che oscillano a ritmo di musica, e ad un tratto sento quella musica, m'investe e mi esplode in faccia, lungo il corpo. Mi muovo canalizzando la mia energia in modo regolato, non sento fatiche, capelli biondi e Carolina. Poi spaventosamente, di colpo di nuovo poltrone da superare, sgabello con una candela rossa infilata in una bottiglia di Whisky , la cera sporca tutto, ma nel caos di quegli oggetti trovo non so come una nuova e straordinaria definizione di ordine che mi rassicura e mi fa sentire a casa, mi siedo violentemente sul divano. Lui è accanto a me, prima non vedevo nulla oltre la perfezione dell'immobilità dell'arredamento ma i suoi occhi cambiano colore e mi fanno vedere tutto che gira in una danza dantesca con maschere di feticci cattivi appesa sopra il camino che ignaro arde. Fumo tra i capelli, tra le nostre mani intrecciate, cuori esagitati battono cercando di uscire dalla cassa toracica, saltare fuori, scappare da tutto quel dolore, oh famoso amore.