I poeti, strane creature; ogni volta che parlano è una truffa, ogni volta che tacciono vengono fraintesi. Per quanto poco alla fine mi possa riguardare, sempre ho avuto pietà della mia condizione di poetessa, ho accettato di essere violentata dalle cose come si accetta una malattia quando essa ti possiede dalla nascita; senza resistenze. Se avessi ancora la nobiltà per elogiare il sole concederei al mio corpo il viaggio, misterioso e tenue, a cui il corpo si abbandona nella notte. Scriverei al risveglio lunghe lettere dove ci sarebbe spazio per estirpare i miei peccati ma ho paura amore mio, per questo non trovo il mio giardino, soltanto rumore, nascosti chiarori, viali di case dalle oscure pesantezze dove fin da piccola ho potuto sentire la presenza di fantasmi. Non differisce troppo il mio modo di percepire la morte dalla mia raffigurazione dell'amore, l'uno guarisce l'altro, entrambe infondono dolci smarrimenti e nessun ragionamento può guarire dalle due. Ascendere e all'improvviso discendere sono azioni necessarie per innalzare la mia anima dal dolore grezzo delle prostituzione, in quanto i terreni della fede, paradiso e inferi, ignorano il limbo umano. Ogni anima sensibile è quindi in fuga, perché la visione della gente, spogliata dalle infondate speranze e dall'arte, penso sarebbe abbastanza per ucciderla. Ti confesso che ho sempre considerato la felicità il più coraggioso tra gli azzardi e nel momento in cui ho creduto di possedere il mondo ho visto il mio povero e fiero corpo nel mezzo di un deserto immenso; avevo scordato il patto che si stringe con la vita. La mia sorpresa, il nostro desiderio e quindi il tuo merito non è soltanto di poter capire tutto, ma di poter capire tutto prima che sia stato detto. Amore, mi capisci? Da differenti postazioni, con diverse luci ho incontrato poi le tue geometrie, il tuo ossimoro di colore, le tue lunghe parole comode ed accoglienti come amache. Mi hai invitata, con la pressione di un irrequieto vento, a guardare il mare, a percepire con l'arguzia dei sensi che quest'ultimo non conosce offese. Mi hai detto di seguirti e come sai il prodigio dell'amore ha facoltà sonnifere per la ragione, ma anche tu hai mentito, forse per salvarti hai dipinto la mia bocca e le tue filosofie con severe precisioni, ignorando che niente nella vita è fuori dalla nube dei nostri desideri. Nei profumati bagni in cui immergevi il mio corpo, nei tentativi di dare al mio cuore il gusto soleggiato del miele tessevi l'elogio della purezza; non sapevi quanto di torbido possa contenere questa virtù e quanto sia rischioso, con una donna, ignorare il candore della colpa.