riflessione emozioni amore poetessa

riflessione emozioni amore poetessa

Non mi è stato possibile scegliere di non mettere me stessa in mano alle emozioni; io non ne sono dipendente bensì schiava, mi governano in certe notti come un burattinaio giostra le sue bambole. Ed è giusto che tu sappia questo. Abbandonarmi a te è stato (ed è) difficile quanto straordinario, come salire sulla più pericolosa dell'attrazione del mio parco giochi, dove il terrore e la gioia si alternano con la velocità di una pista vorticosa di un baraccone. E combatto ogni giorno per dosare il loro potere, per vedere il Bello a cui insieme stiamo dando forma, per essere lucida e poter toccare il tuo cuore senza lasciarmi sbagliare. Vedo il mio riflesso in ogni poesia perché sola da voce alle mie forti altalene, la amo perché risulta l'unica, a volte, a cantare le mie stesse confuse parole. Certe volte, però, sento di morire, provo troppo dolore, scoppiano bombe nella razionalità, non vivo che di oscure orrende passione. Vorrei farmi disegnare dalle meravigliose persone che popolano il mio cerchio, vorrei essere libera dalla mia schiavitù, la stessa che mi rende poetessa, ladra e tristezza di bambina. Credo che, percorrendo i benevoli e giusti sentieri, lentamente sentirò la calma delle mie acque e so che li troverò la pace, la limpidezza, il giusto equilibrio in questo amore. Ma nel frattempo ti devo ringraziare perché ti vedo dentro anche quando non ci sei, perché sei un po' la mia roccia in quella che è la mia strana tempesta e perché mi hai preso la mano, alleggerendomi, anche nei nostri silenzi, dalla mia struggente solitudine.